martedì 17 aprile 2012


 Sperimentazione per i tumori non operabili...


Parole chiave: 
Emangiosarcoma: Neoplasia maligna che prende origine "dall'endotelio vascolare" 
Endotelio Vascolare: Parete interna di un vaso Sanguigno. 
Splenectomia: intervento chirurgico di asportazione della milza

identificazione
Cane 3 anni maschio razza Staffordshire Terrier .
Splenectomizzato un anno e mezzo fa per emangiosarcoma.





Marzo 2012 all ‘ecografia si rileva una neoformazione di 4,5 cm x3, si effettua una laparatomia esplorativa che identifica una massa adesa alla base vescicale con numerose aderenze sull’ultimo tratto dell’intestino.
Giudizio clinico  : INOPERABILE.

Effettuo delle biopsie in loco dove si instaura una forte emorragia e non mi permette di proseguire oltre

Diagnosi istologica: Emangiosarcoma

Protocollo chemioterapico: Vincristina  0,75 mg/m2 

A distanza di circa un mese la riduzione è stata di poco meno di un centimetro (misurazione ecografica) , già un successo per la tipologia di tumore.

Ho voluto applicare "L'UTILIZZAZIONE AD USO IMPROPRIO DEL PALLADIA” (vedi precedente post, il Palladia non è indicato per la cura di questi tumori) che ha dato una riduzione di 1,5 cm in una sola settimana! Attualmente la misurazione ecografica risulta 2cmx 2,2 Un puro Caso? Sta di fatto che il cane sta molto bene apllicando la sempre valida prima regola della medicina "Primum non nocere"
 ..............Stiamo a vedere...Vi terrò aggiornati! 




venerdì 13 aprile 2012

E' Online l'aggiornamento della mia web page





Troverete un sacco di consigli e la possibilità di essere sempre aggiornati!!!!



giovedì 12 aprile 2012

NUOVO FARMACO ANTITUMORALE PER CANI

CAMPIONE SPERIMENTALE DISPONIBILE IN AMBULATORIO





Che cos’è Palladia?
Palladia contiene toceranib, che appartiene ad una classe di medicinali ad attività antitumorale.
Il medicinale è disponibile in compresse: 10 mg (blu), 15 mg; (arancione) e 50 mg (rosso).
Per che cosa si usa Palladia?
Palladia è usato per il trattamento dei cani affetti da mastocitomi (un tipo di tumore cutaneo).
Viene usato per i tumori di carattere grave (grado 2 o 3), recidivi e non resecabili.  La dose
usuale è di 3,25 mg per kg di peso corporeo e il numero di compresse da utilizzare viene
attentamente calcolata per ciascun cane. Le compresse vengono somministrate a giorni alterni,
con o senza cibo. La durata del trattamento dipende dalla risposta del cane alla terapia.
Come agisce Palladia?
Il principio attivo di Palladia, toceranib, è un inibitore del ricettore tirosin-chinasico. Esso cioè
blocca alcuni enzimi specifici noti come tirosin-chinasi. Questi enzimi possono trovarsi nei
mastocitomi, dove vengono coinvolti nella crecita e diffusione delle cellule tumorali nonché
nella crescita dei vasi sanguigni. Bloccando tali enzimi, Palladia può contribuire a controllare
la crescita anormale delle cellule e prevenire l’ulteriore sviluppo di questo tipo di tumore.
Quali studi sono stati effettuati su Palladia? 
È stato condotta una serie di studi tanto su cani da laboratorio quanto su pazienti animali in
ambulatori od ospedali veterinari.
Lo studio principale è stato effettuato in due fasi su 151 cani affetti da mastocitomi. In una
prima fase (sino a sei settimane), Palladia è stato raffrontato con un placebo (trattamento
fittizio). In caso di peggioramento della malattia, il trattamento con Palladia veniva sospeso e
il cane esonerato dallo studio. Dopo sei settimane (seconda fase), lo studio proseguiva con
tutti i cani rimanenti trattati con Palladia per altri quattro mesi e mezzo in media.
Il trattamento è stato avviato con la dose raccomandata, che è stata in seguito ridotta o il
trattamento è stato sospeso per pochi giorni e in alcuni cani. I principali parametri
dell’efficacia erano la “risposta obiettiva” (una valutazione del veterinario sul modo in cui il
tumore cambiava durante il trattamento) e il tempo intercorso sino al peggioramento del
tumore. ©2009 2/2
Quali benefici ha mostrato Palladia nel corso degli studi? 
Dopo sei settimane di trattamento, i cani trattati con Palladia presentavano tassi di risposta
obiettivi superiori (37%) rispetto ai cani trattati con placebo (8%). Una risposta completa
(scomparsa del tumore) veniva registrata in circa l’8% e una risposta parziale (restringimento
del tumore) è stata osservata in circa il 29% dei cani trattati con Palladia. Nei cani trattati con
Palladia, il tempo di peggioramento del tumore è anche stato maggiore (nove a dieci settimane
in media) rispetto a quello dei cani trattati con placebo (in media tre settimane)
Qual è il rischio associato a Palladia?
Gli effetti indesiderati più comuni osservati con Palladia sono stati diarrea e vomito, perdita di
appetito, letargia (mancanza di energia), neutropenia (basso conteggio dei globuli bianchi),
difficoltà nei movimenti (zoppia) e perdita di peso. Queste reazioni sono generalmente da lievi
a moderate e temporanee. Il veterinario deve monitorare regolarmente i cani a causa degli
effetti indesiderati (all’inizio del trattamento ciò deve avvenire almeno una volta alla
settimana). Nel caso in cui si manifestino effetti indesiderati, il veterinario può decidere di
ridurre la dose di Palladia o di sospendere il trattamento, sia temporaneamente che
permanentemente.
Palladia non deve essere usato in cani di età inferiore ai due anni o con un peso inferiore ai 3
kg, in cagne gravide o in allattamento oppure in cani da riproduzione. Non deve essere usato
in cani che sono ipersensibili (allergici) a toceranib o a una qualsiasi delle altre sostanze. Non
deve essere usato in cani con sanguinamento allo stomaco o all’intestino. Per l’elenco
completo degli effetti indesiderati rilevati, si rimanda al foglio illustrativo.
Quali sono le precauzioni che deve prendere la persona che somministra il medicinale o entra in 
contatto con l’animale? 
Le compresse devono essere somministrate intere e non devono essere suddivise, rotte o
frantumate.  Se le compresse rotte o il vomito, l’urina e le feci di un cane trattato vengono a
contatto con la pelle o gli occhi, sciacquare immediatamente con abbondante acqua. I bambini
non devono essere in stretto contatto con il medicinale o con le feci o vomito dei cani trattati.
In caso di assunzione accidentale di Palladia, consultare immediatamente un medico e
mostrargli il foglio illustrativo o l’etichetta. Per maggiori informazioni, si rimanda al foglio
illustrativo.
Perché è stato approvato Palladia?
Il comitato per i medicinali veterinari (CVMP) ha concluso che i benefici di Palladia sono
superiori ai rischi nel trattamento dei mastocitomi cutanei non resecabili di grado II (grado
intermedio) o grado III (grado elevato) di Patnaik, recidivanti, nei cani e ha raccomandato il
rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Palladia.

mercoledì 11 aprile 2012





EMOCROMO CON FORMULA
  (Immediato presso questo ambulatorio)

L’emocromo è l’esame del sangue più comune. Esso contempla il conteggio del numero dei globuli rossi (eritrociti), dei globuli bianchi (leucociti) e delle piastrine (trombociti).

Globuli rossi
I globuli rossi - o eritrociti - sono cellule del diametro medio di 8 micron (8 millesimi di millimetro) a forma di disco adibite al trasporto di ossigeno e anidride carbonica. I globuli rossi nascono nel midollo emopoietico a partire da cellule immature chiamate eritroblasti. Il tempo di maturazione degli eritrociti è di 5 giorni e la loro vita media è di 120 giorni.


Un aumento dei globuli rossi oltre i valori normali può indicare talassemia, policitemia assoluta o poliglobulia secondaria. Una diminuzione può essere sintomo di anemie.

Globuli bianchi
I globuli bianchi - o leucociti - non contengono emoglobina e sono in rapporto di 1 a 1.000 con i globuli rossi.
La composizione dei globuli bianchi (
formula leucocitaria) è la seguente:
·         Leucociti totali: 
·         Granulociti neutrofili
·         Granulociti eosinofili
·         Granulociti basofili
·         Linfociti
·         Monociti
Con il termine leucopenia si indica una riduzione del numero dei globuli bianchi, mentre conleucocitosi un loro aumento.
 

Piastrine
Sono i più piccoli elementi figurati del sangue che contribuiscono alla coagulazione; aggregandosi insieme in particolari situazioni (traumi, ferite) bloccano le emorragie.
Le piastrine appaiono come dischi dal diametro di 2-4 millimetri che - in caso di emorragia- vanno a formare un 'tappo piastrinico' in grado di fermarla (
emostasi primaria).

Un 
aumento delle piastrine è indice di sindromi mieloproliferative o trombocitosi secondarie (flogosi, emorragie, splenectomia, neoplasie). Può verificarsi anche in seguito ad attività fisica o in concomitanza con il parto.
Una diminuzione  può compromettere l'emostasi (la capacità di fermare le emorragie) e si verifica a causa di infezioni, malformazioni congenite, intossicazioni, terapie farmacologiche, infiltrazione midollareSindrome di Fanconi.
Ematocrito
L’ematocrito è un esame che misura la quantità percentuale della parte corpuscolata(costituita principalmente da globuli rossi) sul volume totale del sangue.

Emoglobina
Proteina coniugata che svolge la funzione di trasporto dell'ossigeno. La carenza di emoglobina comporta uno stato anemico. 

MCV, MCH, MCHC
MCV (Mean Corpuscolar Volume)

Indica il volume corpuscolare medio dei globuli rossi sul totale dell'ematocrito. Discrimina le anemie in normocitiche, microcitiche e macrocitiche.

MCH (Mean Corpuscolar Hemoglobin)

Indica il contenuto medio emoglobinico rispetto ai globuli rossi. Distingue le anemie ipocromiche dalle normocromiche. 

MCHC (Mean Corpuscolar Hemoglobin Concentration)

Indica la concentrazione media di emoglobina eritrocitaria.  

RDW (Red Cell Distribution Width - Ampiezza di distribuzione dei volumi eritrocitari)
RDW indica l'omogeneità del volume dei globuli rossi. Quanto più è alto, tanto maggiore è la disomogeneità.

Un aumento può verificarsi in presenza di 
anemie sideropeniche e megaloblastiche, o in seguito ad una trasfusione di sangue. Una diminuzione si verifica in seguito al trattamento delle anemie.


CaniLeish Vaccino Leishmaniosi

CaniLeish

 (DISPONIBILE PRESSO QUESTO AMBULATORIO)

Vaccino per cani contro Leishmania infantum adiuvato

Questo documento è la sintesi di una relazione di valutazione pubblica europea (EPAR). L’EPAR illustra
il modo in cui il comitato per i medicinali veterinari (CVMP) ha valutato gli studi scientifici effettuati e
ha formulato le raccomandazioni su come usare il medicinale.
Questo documento non può sostituire un colloquio personale con il veterinario. Per maggiori
informazioni riguardanti le condizioni di salute dell'animale o la terapia, consultare il veterinario. Per
maggiori informazioni riguardo le motivazioni delle raccomandazioni del CVMP, leggere la discussione
scientifica (acclusa all'EPAR).
Che cos’è CaniLeish?
CaniLeish è un vaccino disponibile sotto forma di polvere liofilizzata e solvente da mescolare per
ottenere una sospensione iniettabile. CaniLeish contiene proteine escrete secrete (ESP) di Leishmania
infantum.
Per che cosa si usa CaniLeish?
CaniLeish è usato per vaccinare i cani a partire da sei mesi di età per ridurre il rischio di sviluppare
un’infezione attiva e la malattia clinica derivanti dal contatto con Leishmania infantum.
Leishmania infantum è un parassita che provoca la Leishmaniosi, una malattia diffusa nei paesi
mediterranei. Il parassita si trasmette da un cane infetto a un cane non infetto attraverso le punture di
flebotomo (un tipo di moscerini). Non tutti i cani infettati mostrano segni d’infezione; tuttavia, ove ciò
si verifichi (ossia in presenza di febbre, perdita di pelo e di peso, infiammazioni cutanee), l'infezione
attiva può essere mortale. I cani infetti svolgono un ruolo determinante nella trasmissione accidentale
del parassita agli esseri umani.
CaniLeish è indicato solo nei cani “negativi alla Leishmaniosi”. Prima della vaccinazione è consigliata la
ricerca di infezione da Leishmania mediante un test rapido di diagnosi sierologica.
Il vaccino è somministrato ai cani con tre iniezioni sottocutanee; tra un’iniezione e l’altra deve
intercorrere un intervallo di tre settimane. La prima iniezione può essere somministrata a partire da sei mesi di età, la seconda iniezione deve essere somministrata dopo tre settimane e la terza iniezione
dopo tre settimane dalla seconda. Dopo di che una singola dose di richiamo dovrà essere
somministrata ogni anno per mantenere gli effetti del vaccino. I medici veterinari devono effettuare
una valutazione rischio/beneficio prima di vaccinare i cani nelle zone dove la pressione parassitaria è
bassa o nulla.
Come agisce CaniLeish?
CaniLeish è un vaccino che contiene una serie di proteine che vengono escrete dal parassita
Leishmania infantum durante la crescita.
CaniLeish è un vaccino. I vaccini agiscono “insegnando” al sistema immunitario (il naturale sistema di
difese dell’organismo) a difendersi da una malattia. Quando i cani ricevono CaniLeish, il loro sistema
immunitario riconosce le proteine come “estranee” e produce anticorpi per contrastarle. In futuro, se il
loro organismo sarà esposto al parassita Leishmania infantum il sistema immunitario sarà in grado di
reagire più rapidamente. Ciò contribuirà a proteggerli dalla malattia.
CaniLeish contiene un “adiuvante” (ossia una frazione altamente purificata di Quillaja saponaria) per
accrescere la risposta immunitaria.
Quali studi sono stati effettuati su CaniLeish?
La sicurezza del vaccino è stata osservata nel corso di due studi principali di sicurezza condotti in
laboratorio su cani che risultavano negativi alla Leishmaniosi (sovradosaggio e somministrazione
singola e ripetuta) oltre che in uno studio sul campo. Il vaccino era generalmente ben tollerato, come
si può evincere dall’assenza di reazioni sistemiche importanti.
L’efficacia del vaccino è stata esaminata in uno studio principale sul campo, durato due anni, che ha
interessato sia cani vaccinati sia cani di controllo sottoposti a un’esposizione naturale all’infezione nelle
zone in cui sussiste un rischio elevato di contrarla. È stata inoltre presentata una serie di prove di
laboratorio in cui i cani erano stati sottoposti a infezione sperimentale.
Quali benefici ha mostrato CaniLeish nel corso degli studi?
Gli studi hanno evidenziato che il vaccino è sicuro sia per i cani negativi alla Leishmaniosi sia per quelli
infetti. L’effetto benefico della vaccinazione è stato esaminato in zone con elevato rischio di infezione,
dove è stata osservata una diminuzione del rischio di sviluppare un’infezione attiva e una malattia
sintomatica in seguito al contatto con il parassita nei cani negativi alla Leishmaniosi. Il numero di cani
che hanno sviluppato un’infezione attiva e una malattia sintomatica era notevolmente ridotto nel
gruppo sottoposto alla vaccinazione.
Nei cani già infetti la vaccinazione non può essere raccomandata, non essendo stata indagata la sua
efficacia in queste condizioni. Nei cani che avevano sviluppato la Leishmaniosi (infezione attiva o
malattia) nonostante la vaccinazione, continuare con la somministrazione del vaccino non ha mostrato
alcun beneficio.
Il rischio di un’infezione causata dal vaccino può essere escluso poiché quest’ultimo non contiene
parassiti.
Quali sono i rischi associati a CaniLeish?
Dopo l’iniezione possono verificarsi moderate e transitorie reazioni locali, quali gonfiore, noduli
(indurimento), dolore alla palpazione o eritema (arrossamento). Queste reazioni si risolvono
spontaneamente entro 2-15 giorni. Si possono osservare altri segni transitori a seguito della
vaccinazione come ipertermia (aumento della temperatura corporea), apatia (mancanza di vitalità) e
disturbi digestivi della durata di 1-6 giorni. Reazioni di tipo allergico sono rare e in tali casi deve essere
somministrato un adeguato trattamento sintomatico.
Dopo la vaccinazione possono comparire anticorpi transitori contro la Leishmania rilevati dal test di
immunofluorescenza anticorpale (IFAT), ma non riflettono un’infezione attiva.
Quali sono le precauzioni che deve prendere la persona che somministra il
medicinale o entra in contatto con l'animale?
In caso di autoiniezione accidentale, rivolgersi immediatamente a un medico.
Perché è stato approvato CaniLeish?
Il CVMP ha concluso che i benefici di CaniLeish sono superiori ai rischi nell’immunizzazione attiva dei
cani negativi alla Leishmaniosi a partire da sei mesi di età per ridurre il rischio di sviluppare
un’infezione attiva e la malattia clinica derivanti dal contatto con Leishmania infantum e ha pertanto
raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il vaccino. Il rapporto
rischi/benefici è illustrato nella sezione dell’EPAR dedicata alla discussione scientifica.